Settore Gdo
In Europa la media della quota di mercato alimentare dei cinque principali distributori del settore Gdo è oltre il 70 per cento. E’ quanto è emerso all’incontro tra il Presidente dell’Associazione degli agricoltori tedeschi (DBV), Gerd Sonnleitner, e il Presidente della Confederazione Nazionale COLDIRETTI, Sergio Marini a Monaco, il 27 gennaio 2010, per una riunione bilaterale al vertice. Il settore gdo, grande distribuzione commerciale – denunciano le due organizzazione leader in Italia e Germania – sfrutta il suo potere di mercato nei confronti degli agricoltori attraverso compensi inadeguati, termini di pagamento eccessivi, vendite sottocosto a carico dei fornitori, contributi ingiustificati alle spese pubblicitarie e insistenza sulla fornitura esclusiva. Una situazione che non consente in molti casi agli agricoltori di coprire i costi di produzione ed è quindi necessario secondo Coldiretti e DBV un intervento delle Istituzioni comunitarie nei confronti di un comportamento commerciale lesivo della concorrenza lungo la catena di approvvigionamento alimentare.
Per rafforzare la posizione degli agricoltori nella catena alimentare, nell’ambito della catena alimentare, si rendono necessari dei miglioramenti urgenti. Occorre porre rimedio alla situazione attuale, nella quale l’agricoltore è l’anello più debole della catena produttiva ed è soggetto alla forte pressione esercitata sui prezzi. Oltre alla modifica del diritto della concorrenza e a una maggiore trasparenza sul mercato, si impongono – precisano Coldiretti e DVB – anche dei miglioramenti a livello di aggregazione dei produttori e delle strutture di trasformazione e di commercializzazione.
La commercializzazione regionale di prodotti agricoli e la creazione di circuiti economici regionali sono – secondo le due principali organizzazioni agricole in Italia e Germania – dei fattori importanti ai fini di un consolidamento della posizione degli agricoltori e delle zone rurali nel loro complesso. I prodotti agricoli tedeschi, italiani ed europei godono di un’eccellente reputazione e sono sinonimo di qualità, regionalità, freschezza e sapore. Essi sono ottenuti in maniera sostenibile e nel rispetto di norme che sono fra le più rigorose al mondo. A tal fine, è necessaria una politica di qualità dei prodotti alimentari comprensibile per i consumatori e praticabile per i produttori e i trasformatori.
Gli agricoltori europei svolgono molteplici funzioni, quali la produzione di derrate alimentari, la produzione di energia, la protezione del clima e la conservazione del paesaggio rurale. La sicurezza di approvvigionamento alimentare per 500 milioni di cittadini europei con prodotti europei di grande qualità deve continuare a essere, anche in futuro, un obiettivo centrale e strategico per l’Unione europea. Per conseguire tale obiettivo, è necessaria una politica agricola europea solida e dotata di un finanziamento adeguato. Nelle discussioni sul finanziamento della politica agricola comune (PAC), occorre tener presente che, attualmente, in tutta l’UE, soltanto lo 0,4% circa del PIL viene destinato al settore agricolo.